Una delle più interessanti e rivoluzionarie novità tecnologiche degli ultimi vent’anni è rappresentata dai chiacchieratissimi Bitcoin (e più in generale dal concetto di “criptovaluta”). In molti hanno ancora le idee confuse in merito e probabilmente non si sono ancora resi conto della portata di questa moneta virtuale; tuttavia, questi sistemi di pagamento stanno lentamente facendosi strada anche nel campo retail e anche nell’ambito della Grande Distribuzione Organizzata utilizzarli diventerà presto una realtà.
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Le criptovalute applicate alla vita quotidiana
L’innovativo strumento del Bitcoin, ideato da Satoshi Nakamoto nel 2008 e basato sulla tecnologia blockchain, si è dimostrato fin da subito una vera e propria alternativa concreta al pagamento in contanti grazie alla sua assoluta sicurezza. Dopotutto, questa criptovaluta (conosciuta anche con la sigla BTC) rimane il sistema di pagamento virtuale più affidabile: proprio per questo di anno in anno è sempre più forte la spinta che sta portando diversi negozi fisici ad adottare questo metodo di pagamento.
La Grande Distribuzione Organizzata ovviamente non fa eccezione e non è molto lontano il momento in cui sarà possibile fare la spesa pagando alla cassa con le nostre riserve di criptovaluta: si tratta di un percorso ancora lungo e in gran parte ancora da scoprire, ma la strada sono già numerose le aziende che si sono organizzate per aiutarci ad affrontare quello che sembra essere il futuro delle transazioni commerciali. Ma com’è possibile accettare una valuta virtuale nel nostro negozio e quali vantaggi ne possiamo trarre?
Accettare pagamenti in Bitcoin nel proprio retail store
Prima di riuscire a ricevere i pagamenti in Bitcoin nel vostro negozio sarà necessario possedere un wallet, ovvero un portafoglio al cui indirizzo i clienti invieranno il loro denaro virtuale. Fortunatamente, ottenerne uno è tutt’altro che difficile ed è sufficiente rivolgersi a una delle numerose piattaforme che offrono questo servizio: le più comuni sono BitPay, CoinBase, Coingate, BitcoinPay e GoCoin; registrando un’attività tramite il loro portale sarà possibile creare un account personale con tanto di wallet per depositare valuta e accettare i pagamenti.
Una volta compiuto questo semplice passo si apre un’altra serie di opzioni. Gli importi ricevuti possono essere mantenuti nella valuta originaria, oppure convertiti in Euro e trasmessi direttamente al vostro conto corrente bancario tramite un bonifico. Alcune piattaforme permettono anche di effettuare dei versamenti parziali in moneta legale (la cosiddetta valuta FIAT) e di mantenere l’importo restante in Bitcoin (o in qualsiasi altra criptovaluta l’utente abbia scelto di accettare nel proprio negozio).
Dalla parte del cliente, il procedimento non è affatto più complicato… anzi, tutt’altro. Ci sono diversi modi per effettuare una transazione in criptovaluta, ma nella maggior parte dei casi dovranno semplicemente inserire il codice del wallet a cui si vuole inviare il denaro – o in alternativa scansionarne il codice – con il proprio smartphone e confermare il tutto. Alcuni esercenti potranno anche convertire il proprio terminale POS, permettendo ai clienti di effettuare il pagamento semplicemente appoggiandovi sopra lo smartphone.
I vantaggi del ricevere pagamenti in criptovaluta
Ricevere dei Bitcoin, dunque, è un processo davvero semplice e veloce. Ma non è tutto qui: si tratta infatti di un metodo di pagamento molto vantaggioso, sotto diversi punti di vista. La mancanza di commissioni, ad esempio, è un notevole punto a favore di questa criptovaluta; ma non dimentichiamo che il principale punto di forza dei Bitcoin risiede nella loro assoluta sicurezza. Niente più frodi che vanno a penalizzare sia i consumatori che i commercianti, quindi: le transazioni effettuate con i Bitcoin sono del tutto sicure ed irreversibili.
Non dimentichiamo inoltre che le criptovalute sono un trend in ascesa continua e che sempre più persone ne acquistano e desiderano utilizzarle; un esercizio che dovesse accettare Bitcoin, quindi, emergerebbe subito fra i competitor e avrebbe una notevole spinta dal punto di vista pubblicitario. Anche dal punto di vista contabile i vantaggi non mancano: grazie al sistema di blockchain i Bitcoin offrono un elevatissimo livello di trasparenza, permettendo a qualsiasi organizzazione di fornire dati sicuri e precisi qualora fosse necessario.
Bitcoin, tasse e contabilità: come comportarsi
Dal punto di vista fiscale, invece, il territorio dei Bitcoin è ancora in larga parte inesplorato. Se per quanto riguarda le persone fisiche non vi è la necessità di dichiararli – a meno che non se ne faccia un uso speculativo – per le imprese il discorso è leggermente diverso. Le criptovalute, infatti, vanno considerate come delle vere e proprie monete estere: non vi è quindi la necessità di dichiararne la quantità posseduta, ma andranno però dichiarate le singole operazioni effettuate.
Se l’impresa dovesse così conservare dei Bitcoin nel proprio portafogli virtuale e ne ricavasse del profitto in un ipotetico futuro, allora in quel caso dovrà pagare le relative tasse. In poche parole, la tassazione si applica alle sole plusvalenze e solo nel momento in cui esse vengono rilevate. Al momento, comunque, il Bitcoin non si può assimilare ad un bene da indicare nel proprio stato patrimoniale; pertanto, nell’attesa che vengano presentate delle leggi più precise in merito, va quindi considerato come un credito.