Chi ha un’attività o gestisce un punto vendita, sia esso indipendente o già ben inserito nell’ambito della Grande Distribuzione Organizzata, avrà già sentito più volte parlare degli uffici stampa in relazione alle strategie di marketing e alle campagne pubblicitarie da adottare. Fino a non molto tempo fa per svolgere queste mansioni erano richieste buone capacità organizzative e una certa predisposizione alle relazioni sociali.

Con l’avvento dell’era digitale, però, questi concetti sono radicalmente cambiati: oggi le dinamiche si sono evolute a tal punto che la comunicazione è oggi davvero in grado di fare la differenza, ponendo così l’ufficio stampa in una posizione d’importanza cruciale. Creatività e velocità di reazione sono diventati snodi fondamentali nel successo di un negozio retail e nelle prossime righe andremo a scoprire il perchè.

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Che cos’è e a cosa serve un ufficio stampa

Ma che cos’è di preciso un ufficio stampa? Viene così definito quell’organo, generalmente interno all’azienda, che ha il compito di gestire il flusso delle comunicazioni verso l’esterno. Nella maggior parte dei casi, l’ufficio stampa si relaziona con i media: giornali, radio, televisioni e quant’altro; chiaramente nell’era del web i canali social come Facebook e Instagram hanno eguagliato – se non addirittura superato – i mezzi tradizionali, assumendo una posizione di primaria importanza nel successo di un’impresa.

Chi lavora in questo contesto assume il ruolo di “addetto stampa” e i suoi compiti vanno dalla gestione delle relazioni con i vari media all’inoltro delle comunicazioni precedentemente concordate con l’azienda: così facendo si verrà a creare quella fitta rete di contatti che permetterà all’impresa di ampliare esponenzialmente la sua eco. Incrementare il numero e la varietà dei contatti è infatti una delle mansioni più importanti di un ufficio stampa e dei suoi addetti: solo così sarà possibile organizzare eventi e campagne di successo.

La comunicazione viene fatta pervenire ai mass media tramite i cosiddetti “comunicati stampa”, composti da testi brevi e d’impatto, la cui funzione è quella di portare a immediata conoscenza l’evento o l’iniziativa che si intende organizzare. Nei casi più rilevanti, l’azienda può indire una conferenza stampa e convocare giornalisti e professionisti del settore al fine di veicolare e ramificare al meglio il proprio messaggio; un addetto stampa si occupa infine anche della stesura di rassegne stampa periodiche.

La notiziabilità: come mettere in evidenza le proprie iniziative 

Dopo questo doveroso approfondimento, cerchiamo di capire quali sono i metodi e le strategie più efficaci affinché le nostre iniziative abbiano più successo possibile: in poche parole, come renderle “notiziabili” (dall’inglese newsworthiness) e quindi meritevoli di attenzione e interesse da parte del consumatore. Ma come fare per ottenere questo risultato? Ci sono diversi fattori che concorrono nel rendere notiziabile il nostro prodotto, e non sempre sono direttamente relazionati alla notizia che vogliamo diffondere.

Fra i criteri di notiziabilità spicca ad esempio il nostro target di riferimento, così come l’azione stessa dei nostri principali competitor. Una grandissima spinta si può inoltre ottenere con la partecipazione e il coinvolgimento di personaggi di pubblico interesse: tutti sanno che le aziende più grandi hanno dei testimonial d’eccezione ma non è detto che la stessa strategia non si possa adottare anche a livello locale, contribuendo ugualmente a rendere notiziabile la nostra iniziativa.

In definitiva, comunque, questi criteri si possono considerare i medesimi che nel giornalismo trasformano un fatto in una notizia: deve innanzitutto rappresentare una novità unica nel suo genere e – possibilmente – avere un legame con il territorio, rappresentando un luogo o una persona specifici. Dovrà ovviamente avere una certa utilità (in questo caso si può fare leva sulle proprietà del nostro prodotto) ed essere esclusiva. Come ultima cosa sarà importante che faccia leva su un’emozione forte, e dunque in grado di scatenare un sentimento.

Come diventare virali e promuovere al meglio i propri eventi

Abbiamo già sottolineato in apertura l’importanza dei nuovi media in campo pubblicitario, soprattutto nell’ambito dei social network. Diventare “virali” è diventata la nuova parola d’ordine per ogni impresa che voglia far parlare di sé: ma come si può ottenere questo risultato? Anche in questo caso il primo passo consisterà nell’individuazione del nostro target, l’identikit del nostro cliente: insomma, la cosiddetta buyer persona. Il contenuto che andremo a pubblicare sul web dovrà parlare in modo mirato e solo alle persone giuste.

Come diretta conseguenza potremo provvedere alla scelta della piattaforma più adatta alla comunicazione del nostro messaggio: un pubblico più giovane tenderà a frequentare più assiduamente Instagram, pertanto sarà nostro compito promuovere la nostra iniziativa tramite un’immagine o a una delle apposite stories. Se invece disponiamo di un video, dovremmo tenere conto che l’algoritmo di Facebook per quanto riguarda questo tipo di media viene premiato con una maggiore diffusione.

Un altro dettaglio che in molti tendono a sottovalutare è l’orario di pubblicazione dei nostri contenuti online; anch’essi andranno individuati sulla base della buyer persona al fine di garantirci il massimo della visibilità. Spesso non basta un testo o una bella foto, ma sarà anche necessario coinvolgere l’utente e innescare il processo di engagement. Soddisfando questi criteri sarà possibile promuovere al meglio la nostra attività, segnalando promozioni e organizzando eventi: diventare virali è la chiave del successo per il futuro.